
Il predatore dell’Est
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Imperdibile autunno
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Dinamici lucioperca
Testo e fotografie di Marco Altamura
Lo spinning, dopo quasi sessant’anni di esperienza sul campo, è ancora in grado di stupirmi!
Tutti gli anni dedico il mese di giugno alla ricerca della lucioperca con la tecnica del jigging nelle acque dei nostri amati laghi prealpini; ebbene quest’anno ho effettuato catture con una tecnica anomala, inusuale per il pesce in questione. Mi spiego meglio: nella quasi totalità dei casi, questo predatore originario dei paesi dell’Est Europa attua le sue finestre di attività predatoria nelle immediate vicinanze del fondale, a contatto con le sue asperità.
L’azione di pesca pertanto consiste nel giostrare i nostri shad siliconici facendoli transitare con movimenti lenti attraverso tutte le strutture (naturali e non) che conformano il substrato bentonico. Il movimento a sali-scendi delle insidie scatena l’aggressività del percide che attacca senza esitazioni. In questo inizio d’estate 2025 tuttavia, praticando il classico jigging così come la tecnica impone, non ho avuto nessun successo tanto da indurmi a pensare che non vi fossero predatori in zona; casualmente, e ci tengo a sottolineare tale avverbio, durante un recupero veloce dello shad da uno spot ritenuto non idoneo, ho avvertito in canna una decisa abboccata tanto da farmi pensare si trattasse di un luccio o un siluro.
Grande è stata la sorpresa nel constatare che all’altro capo del filo vi fosse una bella lucioperca che aveva aggredito l’esca in veloce movimento! Da casuale a farlo diventare usuale è stato un attimo e così non ho esitato a recuperare volutamente in modo piuttosto celere le mie esche artificiali inanellando una serie di catture tra le quali la più significativa è stata una sandra di kg 3,280 le cui foto compaiono in allegato a questo report.


In un mondo in continua evoluzione, anche i pesci cambiano i tratti caratteriali del proprio comportamento e l’abilità di noi lanciatori consiste nell’adattarsi velocemente a queste nuove situazioni.
Rimangono alcuni caposaldi riguardante questa tipologia di spinning: canna da mt 2,40 a cui abbinare un mulinello taglia 4000 caricato con un ottimo super filo trecciato di spessore mm 0,15 di colore giallo fluo, l’Asso 8XPE Perfect Storm ed il terminale in fluoro Asso Premium di spessore mm 0,30.
Il primo garantisce ottima resistenza all’abrasione, caratteristica importantissima in questa disciplina dove l’artificiale perlustra tutti i meandri del fondale, unitamente alla possibilità di tracciare le traiettorie dell’artificiale anche nella completa oscurità grazie alla colorazione particolare; il secondo oltre all’assoluta invisibilità in acqua, si fa apprezzare per le sue doti di resistenza anche al nodo bagnato nel caso di combattimenti con pesci di taglia.
Materiali dimostratisi sempre all’altezza anche in condizioni particolarmente probanti.